giovedì 27 novembre 2008

Università, in decreto al Senato entrano norme "anti-baroni"


Nel decreto legge sulle disposizioni urgenti sulle università all'esame del Senato entrano nuove regole stringenti per l'avanzamento di carriera dei docenti universitari e sul finanziamento delle università sulla base di parametri di qualità.

Il decreto-legge 180, varato dal consiglio dei ministri lo scorso 6 novembre è stato licenziato oggi dalla commissione Cultura al Senato ed è all'esame dell'aula.
Per il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini il provvedimento, che impone anche una linea di "tolleranza zero" verso le università con i conti in rosso, è una vera "svolta" nel sistema accademico italiano.
"Per la prima volta le carriere dei docenti non saranno legate a scatti automatici ma - come previsto dagli emendamenti approvati in commissione - al merito e alla ricerca effettivamente svolta", ha detto il ministro in una nota.

Le politiche sull'istruzione portate avanti dal governo hanno provocato forti proteste da studenti e docenti di scuole e università, che sono scesi in strada per diversi giorni con cortei e sit-in.

Tra le novità negli emendamenti approvati oggi in commissione, vi è anche quella che se i docenti non procederanno nell'attività di ricerca saranno esclusi dagli scatti biennali, dalle ripartizioni dei fondi Prin per la ricerca, dalle commissioni per il reclutamento delle strutture accademiche.

I docenti avranno l'obbligo di pubblicare l'elenco delle loro attività di ricerca scientifica in una apposita "anagrafe dei professori", mentre i rettori, in sede di approvazione di bilancio, dovranno pubblicare i risultati dell'attività di ricerca, della formazione e del trasferimento tecnologico all'università.

I fondi saranno destinati agli atenei in base ai meriti ed alla qualità della ricerca e della didattica.

Sembrano belle notizie ma... ricordiamoci che siamo in Italia! Fatta la legge...

Incrociamo le dita!

Bye!

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Fonte: Reuters

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