lunedì 20 agosto 2007

L'auto ad aria è... volata via

Eolo, la vettura che avrebbe fatto a meno della benzina è stata fatta sparire. Perché?

VIVAMO IN UN MONDO DOVE CI VOGLIONO FAR CREDERE CHE IL PETROLIO E' IMPORTANTE QUANTO L'ACQUA

Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha lavorato alla Williams per diversi anni, nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna una macchina rivoluzionaria: la "Eolo" (questo il nome originario dato al modello), era una vettura con motore ad aria compressa, costruita interamente in alluminio tubolare,fibra di canapa e resina, leggerissima ed ultraresistente.
Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di110 Km/h e funzionare per più di 10 ore consecutive nell'uso urbano. Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa -20°, che veniva utilizzata d'estate per l'impianto di condizionamento.
Collegando Eolo ad una normale presa di corrente, nel giro di circa 6 ore il compressore presente all'interno dell'auto riempiva le bombole di aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento. Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta. Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie lire, nel suo allestimento più semplice.

Qualcuno l'ha mai vista in Tv?Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il sito www.eoloauto.it venne subissato di richieste di prenotazione, la produzione doveva partire all'inizio del 2002: si trattava di pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza insopportabile, dalla sporcizia, dai costi di manutenzione, da tutto un sistema interamente basato sull'autodistruzione di tutti per il profitto di pochi.
Insomma l'attesa era grande, tutto sembrava essere pronto, eppure stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie. Il sito scompare, tanto che ancora oggi l'indirizzo www.eoloauto.it risulta essere in vendita. Questa vettura rivoluzionaria, che, senza aspettare 20 anni per l'idrogeno (che costerà alla fine quanto la benzina e ce lo venderanno sempre le stesse compagnie) avrebbe risolto OGGI un sacco di problemi, scompare senza lasciare traccia.

Come stanno oggi le cose?
Il progettista di questo motore rivoluzionario ha stranamente la bocca cucita, quando gli si chiede il perché di questi ritardi continui. I 90 dipendenti assunti in Italia dallo stabilimento produttivo sono attualmente in cassa integrazione senza aver mai costruito neanche un'auto. I dirigenti di Eolo Auto Italia rimandano l'inizio della produzione a data da destinarsi, di anno in anno.

Quali considerazioni si possono fare su questa deprimente vicenda?
Certamente viene da pensare che le gigantesche corporazioni del petrolio non vogliano un mezzo che renda gli uomini indipendenti. La benzina oggi, l'idrogeno domani, sono comunque entrambi guinzagli molto ben progettati. Una macchina che non abbia quasi bisogno di tagliandi nè di cambi olio, che sia semplice e fatta per durare e che consumi soltanto energia elettrica, non fa guadagnare abbastanza!
Quindi deve essere eliminata, nascosta insieme a chissà cos'altro... dove non possa far danno ed intaccare la grossa torta delle grandi compagnie del petrolio e le case costruttrici, senza che "l'informazione" ufficiale dica mai nulla, presa com'è a scodinzolare mentre divora le briciole sotto al tavolo....

lunedì 6 agosto 2007

Finanza creativa

Le banche. Non c’è limite alla loro finanza creativa.
O, meglio, il limite c’è, è il crack, la bolla, la crisi dei mercati.
Quando i risparmiatori perdono tutto, allora la creatività lascia il posto alle analisi degli economisti che spiegano bene e in dettaglio, ma sempre dopo.

Le banche, soprattutto americane, applicano da anni un meccanismo infernale sui mutui. Funziona così.
La banca concede il mutuo a persone a rischio. Mutui “subprime” per i quali non si verifica la fonte di reddito di chi li chiede (mutui “Alt-a”, dati con una semplice dichiarazione).
Più mutui, più soldi per le banche. La banca guadagna sugli interessi del mutuo, ma il rischio è alto perchè chi ha contratto il mutuo potrebbe non pagare (alta % di persone insolvibili).

E allora?
Le banche "risolvono" i loro problemi vendendo i debiti.

Come?
I mutui in vendita vengono "impacchettati" in fondi di investimento e prendono il nome di Cdo, (Obbligazioni collateralizzate di debito).

Conseguenze?
In pratica per le banche c'è un triplo guadagno: dal mutuo, dal fondo e dall’eliminazione del rischio.

I Cdo possono essere stati inseriti in teoria in qualunque fondo. L’ignaro acquirente potrebbe scoprirlo nei prossimi giorni... infatti, il valore del mercato immobiliare statunitense è in caduta libera da mesi, gli americani non riescono a pagare più le rate, i fondi vanno a picco...

E’ il capitalismo del debito... Quello che inventa le ricchezze e distrugge i risparmiatori!

Fonte: www.beppegrillo.it