venerdì 29 giugno 2007

TFR: Beppe Scienza consiglia...

Che i lavoratori abbiano intenzione di tenersi il Tfr ben stretto... è cosa certa!

Negli ultimi giorni, a "facilitare" la scelta, ci si è messa anche la frenata delle borse asiatiche e, a mo’ di effetto domino, degli altri listini.

Di fronte alla minaccia di un possibile crollo dei mercati, quale decisione migliore se non quella di lasciare la liquidazione in azienda?
Insomma, alla freddezza iniziale verso i fondi pensione, si è aggiunto il timore che i gestori -nonostante le promesse più allettanti - possano mandare in fumo i soldi per la vecchiaia!

Riporto l'opinione del prof. Beppe Scienza, docente di Metodi e modelli per la pianificazione economica all’Università di Torino, che in tempi non sospetti ha sollevato il problema (qui il video) nel suo libro Il risparmio tradito (ve lo consiglio!) e, conti alla mano, ha spiegato - nel nuovo volume La pensione tradita - perché conviene tenere il Tfr in azienda.

Professor Scienza, che rischi ci sono in caso di frenata delle Borse?
Partendo dal fatto che nessuno può sapere se questo accadrà o meno, c’è la possibilità di pesanti perdite, come capitò con gli investimenti azionari e obbligazionari negli anni Settanta. E come sarebbe capitato ai fondi pensione, per fortuna allora in Italia non ancora esistenti. Il gestore ci guadagna comunque vadano le cose. Il rischio è scaricato tutto sul lavoratore, che può guadagnarci o rimetterci anche molto.

Quindi meglio tenersi alla larga dalla previdenza complementare?
I fondi pensione stanno adeguando i loro regolamenti, non si sa ancora come saranno i comparti garantiti e non se ne conoscono i gestori. Quindi non esito a consigliare di comunicare subito la propria decisione di conservare il Tfr in azienda – che poi venga trasferito all’Inps non cambia nulla per il lavoratore – e di rinviare di almeno un anno l’eventuale adesione a qualche fondo pensione o, al limite, a una forma previdenziale individuale (Fip), anche in funzione di quello che faranno i mercati.

Il legislatore ha previsto garanzie affinchè la gestione dei fondi sia trasparente?
La legge sulla previdenza complementare non impone nessuna particolare trasparenza, per cui è scontato che essa sarà ancora minore rispetto a quella dei fondi comuni d’investimento che è già carente.

Cosa assolutamente non va nella riforma della previdenza complementare?
Oltre alla subdola clausola del silenzio-assenso, una grave disparità di trattamento. Chi tiene il Tfr nella forma attuale potrà sempre cambiare idea. Chi invece passa alla previdenza complementare, non potrà mai tornare sui suoi passi!

Dunque, ci siamo! A voi la scelta...

Nessun commento:

Posta un commento