mercoledì 30 maggio 2007

Quando la banca era una cosa seria...

Forse prima...forse qualche anno fa, quando con entusiasmo e orgoglio mi sono iscritto alla facoltà di Economia...

Ora, invece, da "Dottore" in Economia Bancaria e Finanziaria... mi tocca leggere che per avere la macchina del caffè espresso bisogna... fare un mutuo! Si,un mutuo! Con la Popolare di Milano. L’istituto ha da poco lanciato il programma fedeltà «Punta su di te»: più usi i prodotti della banca, più punti per i premi accumuli. Il mutuo vale un punto ogni 10 euro erogati, la macchina del caffè vale 28 mila punti, et voilà: con un finanziamento da 280 mila euro l’espresso è servito!
Preferite il cavatappi professionale? Sono 2.300 punti con il programma GranPremio Mondo Bancoposta delle Poste Italiane: si raggiungono sottoscrivendo una polizza.
Il premio più ambito è la bicicletta Stratos uomo Atala, ma in Unicredit ci vogliono 52.350 punti: conquistabili in due anni spendendo 2 mila euro al mese con la carta di credito.

Scrivo queste cose... e sorrido.

Non sorridevo certo quando, durante il corso di studi, passavo giorno e notte a studiare Finanza, Tecnica bancaria, Economia delle Aziende di Credito, Statistica economica, Diritto Commerciale...

Ma i tempi cambiano, e ora... nell'era della concorrenza, nell'era in cui il cliente FINALMENTE può scegliere, le politiche di fidelizzazione hanno assunto un'importanza strategica!

Perchè?

Principalmente per due motivi.
1. Non perdere clienti: chiudono il conto due milioni di correntisti all’anno (Fonte Abi).
2. Spingere i clienti all’uso dei prodotti che più rendono in commissioni: Pagobancomat e carte di credito, prestiti e mutui, investimenti su titoli.

Dal punto di vista economico... posso essere d'accordo (dati alla mano, le strategie di fidelizzazione funzionano... i programmi a punti possono spostare i comportamenti dei clienti in modo significativo)

Dalpunto di vista professionale... beh, lasciamo perdere!

A presto!

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