martedì 30 ottobre 2007

I mercati emergenti

I mercati emergenti hanno superato con disinvoltura la crisi dei subprime americani e ora si muovono di nuovo sui massimi.

Sotto il peso della crisi di agosto, le piazze di Cina, India e Brasile sono affondate più delle Borse tradizionali ma il recupero è stato altrettanto forte tanto che oggi l’indice Msci Emerging Markets, il barometro che misura l’andamento di tutti i paesi emergenti, ha segnato un nuovo record e sorpassato le principali piazze europee.
Alcuni di questi Paesi sono diventati più indipendenti, anche se hanno risentito degli scossoni di metà agosto, hanno dimostrato buoni fondamentali e si sono ripresi molto velocemente.

Cosa è cambiato?

Oggi sono Paesi più emersi che emergenti e rispetto al passato stanno dimostrando di essere più maturi, un ruolo fondamentale lo gioca l’andamento delle economie di questi Paesi e la loro forte crescita. Di fatto molti esperti e anche il Fondo monetario internazionale (Fmi) hanno da poco rivisto al rialzo le già alte previsioni di crescita. Per l’economia mondiale l’Fmi stima una crescita media del 5,2% per quest’anno. Lo stesso valore è previsto anche per il 2008. L’anno prossimo sono invece attesi incrementi più sostenuti rispetto alla media mondiale per Paesi come Cina (10,5%), India (8,4%) e Russia (6,8%). Sotto la media resteranno invece Giappone (2%) e Stati Uniti (2% quest’anno e 2,8% nel 2008).
Non solo. Secondo gli addetti ai lavori, a favorire i mercati azionari di queste aree contribuirà anche il recente taglio dei tassi della Fed che ha aiutato a creare un eccesso di liquidità sui mercati e a beneficiarne saranno proprio le aree emergenti.
Non mancano tuttavia i rischi che sono legati a un possibile rallentamento dell'economia Usa e al conseguente calo dei consumi americani.

Tra tutti gli emergenti qual è il Paese da favorire?

Secondo gli addetti ai lavori, un portafoglio di azioni emerging non può prescindere da un investimento sulla piazza cinese: soltanto in Cina sono attesi investimenti nel settore per 400 miliardi di dollari nei prossimi tre anni anche per effetto delle imminenti Olimpiadi.

Quindi, anche se la Cina è già salita molto c’è ancora spazio verso l'altro soprattutto grazie alla solidità delle aziende che possono contare su un buon management e su buoni bilanci aziendali.

L'elevata competitività, si sa, dipende molto dal basso costo del lavoro... ma questa è un'altra storia!

A presto!

1 commento:

  1. PENSO CHE UN PORTAFOGLIO BEN DIVERSIFICATO NON POSSA PRESCINDERE DALLA PRESENZA DEI PAESI EMERGENTI.I RELATIVI MERCATI SONO GIA' SALITI MOLTO, MA LA SOLIDA CRESCITA DI QUESTE ECONOMIE FA PENSARE CHE CONTINUEREMO A TOCCARE NUOVI MASSIMI.
    POTREBBE SEMBRARE AZZARDATO DIRLO, MA IO PENSO CHE IN QUESTA FASE DI INCERTEZZA I MERCATI EMERGENTI RAPRESENTINO UN PORTO SICURO!
    UN SALUTO DA SULMONA,
    MASSIMO LE DONNE

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