lunedì 8 ottobre 2007

Nonostante le liberalizzazioni le banche continuano ad applicare costi ingiustificati

E' l’accusa delle associazioni dei consumatori.

«A 15 mesi dal primo pacchetto Bersani - avvertono Adusbef e Federconsumatori - la casta degli intoccabili banchieri, che vessa i risparmiatori, non ha applicato la legge, lucrando 5,7 miliardi di euro scippati ai correntisti».

Un monitoraggio rivela numerose violazioni su simmetria dei tassi, portabilità dei mutui, equità sulle penali dei vecchi mutui, rinegoziazione dei prestiti e spese di chiusura dei conti.

Riguardo alla simmetria dei tassi, il decreto Bersani obbliga le banche a un adeguamento automatico dei tassi bancari in contemporanea con le mosse della Bce. «In un anno - sottolineano Adusbef e Federconsumatori - la Bce ha effettuato 5 aumenti del costo del denaro, pari all’1,25%. Dopo le cinque decisioni dell’Eurotower le banche italiane hanno tempestivamente aumentato il costo del denaro su mutui, prestiti personali, fidi e finanziamenti, con una stangata di 1.350 euro l’anno su un modesto mutuo a tasso variabile, senza aumentare minimamente i tassi sui depositi». Questa elusione sistematica delle norme, secondo i consumatori, ha consentito alle banche un guadagno illecito pari a 5,7 miliardi di euro al 30 settembre, calcolato su un monte depositi di 682 miliardi di euro.

Per quanto riguarda la portabilità dei mutui, le banche monitorate da Adusbef e Federconsumatori «non hanno ancora applicato questo provvedimento, forse perchè consigliate dalla corporazione dei notai». «Banche distratte o in malafede - stigmatizzano le due associazioni - cercano di fare orecchie da mercante perfino su un accordo chiaro, che prevede sconti per tutti i mutui, sia fissi sia variabili contratti prima del 2001, con una penale massima dello 0,50% e con una clausola di garanzia dello 0,20% anche per quella penale massima dello 0,50%, che in tal caso diventa dello 0,30%». A più di cinque mesi dall’accordo, aggiungono, gli istituti di credito che avevano incassato penali non dovute fanno fatica a restituire il conguaglio ai consumatori: «Cedono solo dopo i reclami degli utenti e gli interventi delle associazioni, affermando di avere male interpretato la norma, prendendosi tutto il tempo per i rimborsi e provando anche ad addebitare commissioni illecite e non dovute».

L’applicabilità delle nuove norme sulla cancellazione automatica dell’ipoteca è espressamente prevista anche ai mutui estinti in precedenza all’entrata in vigore della legge, ma anche in questo caso, secondo Adusbef e Federconsumatori, gli istituti di credito continuano «a provarci, chiedendo da 400 e fino a 1.000 euro per una cancellazione dell’ipoteca che deve essere invece estinta gratuitamente alla fine del pagamento dell’obbligazione. Solo dopo interventi duri dell’Adusbef, banche che richiedevano il notaio per cancellare l’ipoteca promettono di estinguerla gratis».

Sarebbe infine illusoria la gratuità per la chiusura del conto corrente: «I costi di estinzione sono stati sostituiti da “oneri e spese di liquidazione interessi”... Cambia dunque la forma, ma non la sostanza...!

Occhi aperti!!!

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