lunedì 18 febbraio 2008

Bond, cosa scegliere se dura la stagflazione


E’ di questi giorni la notizia che l’inflazione in Italia ha raggiunto livelli massimi degli ultimi cinque anni, superando dopo molto tempo il 3%.
Lungi dall’essere un fenomeno isolato, il dato sull’inflazione italiana conferma le tendenze in atto in tutt’Europa, come dimostrano l’indice europeo dei prezzi al consumo e dei prezzi alla produzione (v. grafico)

La contraddizione che tutti gli operatori ed analisti continuano a segnalare, è che quest’impennata dell’inflazione accade in contemporanea con aspettative di rallentamento economico piuttosto significative. In un quadro che può essere tecnicamente definito di “stagflazione” (cioè crescita economica debole ma crescita dei prezzi elevata), sono pochi gli investimenti che possono performare in maniera accettabile.
Le azioni tendono a scendere a causa del previsto rallentamento economico, le obbligazioni a tasso fisso vengono penalizzate dalle aspettative di inflazione elevata, le obbligazioni a tasso variabile infine fissano cedole ridotte in quanto influenzate dai bassi tassi di riferimento.

Cerchiamo quindi di capire quali potrebbero essere le conseguenze di un prolungato periodo di “stagflazione” per le varie tipologie di investimenti obbligazionari.

Titoli a tasso fisso a breve scadenza
L’elevato livello di inflazione non condiziona troppo il valore dei titoli; i rendimenti tuttavia sono relativamente bassi. RISCHI BASSI – PROSPETTIVE NEUTRALI.

Titoli a tasso fisso a lunga scadenza
L’elevato livello di inflazione rischia di condizionare in negativo il valore dei titoli. Con un rendimento di partenza molto simile ai titoli a breve scadenza il rapporto rischio/rendimento non sembra particolarmente appetibile. RISCHI ELEVATI – PROSPETTIVE INCERTE.

Titoli a tasso variabile
Il rallentamento economico rischia di costringere la BCE ad abbassare i tassi di riferimento (come già accaduto alla FED), questo significherebbe cedole sempre più basse nel prossimo futuro. RISCHI BASSI – PROSPETTIVE NEGATIVE.

Titoli a rating elevato
Il peggioramento delle prospettive economiche dovrebbe favorire gli emittenti con merito di credito più elevato. A parità di altre caratteristiche quindi l’andamento delle obbligazioni con rating elevato dovrebbe essere relativamente migliore. RISCHI BASSI – PROSPETTIVE POSITIVE.

Titoli a rating basso
Valgono ovviamente considerazioni opposte rispetto alla categoria precedente. Il peggioramento delle prospettive economiche dovrebbe infatti sfavorire gli emittenti con merito di credito basso. Questa categoria quindi rischia di avere un andamento negativo ancora per lungo tempo. RISCHI ELEVATI – PROSPETTIVE NEGATIVE.

Titoli legati all’inflazione
Sono tra le poche categorie di titoli che possono beneficiare di una situazione di stagflazione. L’inflazione elevata abbinata ad una crescita economica debole (che comunque non consente un’impennata dei tassi di interesse), consente di ottenere rendimenti superiori alle normali obbligazioni a tasso fisso (nel caso dei titoli “parametrati” all’inflazione) o a tasso variabile (nel caso dei titoli “indicizzati” all’inflazione). RISCHI CONTENUTI – PROSPETTIVE POSITIVE.

Obbligazioni convertibili
Essendo legate all’andamento di un’azione sottostante rischiano di subire l’andamento negativo dei mercati azionari. Il rendimento inoltre è generalmente inferiore ai tassi di mercato. RISCHI ELEVATI – PROSPETTIVE NEGATIVE.

Obbligazioni di tipo “index linked”
Le prospettive dipendono dall’indice sottostante. Se si tratta di un indice azionario le prospettive sono negative, se invece si tratta di un indice sulle commodities l’andamento può essere più positivo. Il rendimento è comunque inferiore ai tassi di mercato. RISCHI ELEVATI – PROSPETTIVE NEGATIVE/INCERTE.

Obbligazioni di tipo “reverse floater”
Essendo titoli a leva sull’andamento dei tassi di interesse possono essere associati alle obbligazioni a tasso fisso a lunghissima scadenza. Il loro andamento quindi è incerto a causa dell’elevato livello di inflazione. RISCHI ELEVATI – PROSPETTIVE NEGATIVE/INCERTE.

Obbligazioni di tipo “CMS” – “CMS 10-2”
Sono titoli a cui giova un aumento del differenziale tra i tassi a lungo e breve termine. Lo scenario di stagflazione dovrebbe consentire una maggiorazione di questo differenziale consentendo quindi un aumento del flusso cedolare e quindi del valore di queste obbligazioni. I rischi tuttavia restano elevati a causa della duration (cioè la sensibilità del prezzo al variare dei tassi di interesse) generalmente elevata. RISCHI ELEVATI – PROSPETTIVE POSITIVE.


In conclusione, per chi ritiene probabile un consolidamento delle tendenze di questi mesi, con inflazione elevata e rallentamento economico generalizzato, le scelte su dove concentrare i propri investimenti obbligazionari dovrebbero concentrarsi principalmente su: titoli a tassi fisso a breve scadenza, titoli con rating elevato, titoli legati all’inflazione e obbligazioni di tipo “CMS” o “CMS 10-2”... da scegliere, ovviamente, in base alla propensione al rischio di ciascuno!


Bye

Nessun commento:

Posta un commento