giovedì 20 dicembre 2007

Natale a credito: indebitarsi per comprare i regali.


Far debiti per il regalo I prezzi salgono, le tredicesime scendono ma le famiglie italiane non rinunciano a fare i regali di Natale e per metterli sotto l'albero sono pronte a indebitarsi.
Secondo l'associazione dei consumatori Telefono Blu, che ha analizzato il trend delle spese in 12 grandi città nei primi 2 week end di dicembre, rispetto agli ultimi tre anni il credito al consumo nel periodo prenatalizio è aumentato del 17%, i prestiti 'diretti' del 28% e il ricorso alla cessione del quinto del 33% . Cresce ancora, del 21%, l'uso delle carte di credito e delle revolving, strumenti anche questi che permettono di dilazionare nel tempo i pagamenti.
Le rate consentono cosi' di aumentare le spese medie del periodo natalizio ma l'effetto finale è sempre lo stesso: spendere meno al momento dell'acquisto e indebitarsi sempre di più nel resto dell'anno.
Il ritmo delle erogazioni, nonostante le recenti turbolenze finanziarie, rimane dunque elevato, anzi, secondo alcuni osservatori è addirittura in accelerazione, ulteriore testimonianza della difficoltà delle famiglie a far fronte agli impegni finanziari personali.
E, come se non bastasse, ad alimentare il fenomeno contribuiscono in maniera rilevante gli stessi negozianti che, grazie al credito al consumo, possono incassare subito tutto il prezzo dei beni venduti. Basta entrare in un negozio o in un centro commerciale in questi giorni per rendersene conto: ormai si è abbagliati, oltre che dalle insegne natalizie e dai prodotti, dall'esposizione di cartelli che reclamizzano la vendita di tv, pc o stereo attraverso formule di finanziamento in apparenza molto convenienti, come ad esempio quelle con un tasso di interesse sul rimborso delle rate pari a zero. Ma in queste promozioni di magico c'è davvero ben poco. Dietro al tanto pubblicizzato tasso zero, che in realtà corrisponde al t.a.n. (il tasso annuo nominale), un tasso di interesse che non viene caricato sul cliente ma del quale si incaricano direttamente rivenditore o finanziaria, c'è infatti il cosiddetto T.a.e.g.: il tasso annuo effettivo globale, attravero il quale l'acquirente restituirà al finanziatore oltre al capitale prestato anche tutte le spese connesse ad una pratica di finanziamento come, ad esempio, le spese di istruttoria e quelle per la gestione della pratica.
E questo non è mai pari a zero...


Fonte: radio24

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