venerdì 3 aprile 2009

Mutui: euribor sempre più giù e le rate si adeguano.

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La Banca Centrale Europea ha sorpreso i mercati finanziari, che avevano scommesso su un taglio di 50 punti base, proponendo un taglio di soli 25 centesimi di punto, lasciando tuttavia aperta la porta a nuove riduzioni del costo del denaro. Sono state citate anche misure non convenzionali di politica monetaria (il Quantitative Easing già adottato da altri Istituti Centrali insegna), quali
possibili, da decidere comunque durante il prossimo meeting del direttivo.
La Bce sembra dunque aver preferito mantenere un atteggiamento di cautela, preparando i mercati ad un possibile nuovo intervento il prossimo maggio.

I commenti del presidente Trichet hanno lasciato intendere che i tassi potrebbero scendere ancora “in maniera molto misurata”, mentre per quanto riguarda l’inflazione europea, ha cercato di tranquillizzare gli investitori spiegando che esiste la possibilità di arrivare vicino allo zero (se non di superarlo a ribasso), ma che tale evenienza non deve essere confusa con la deflazione. Disinflazione e deflazione sono infatti due concetti ben diversi (rallentamento dell’inflazione il primo, diminuzione del livello generale dei prezzi il secondo). Secondo il numero uno della Bce, le aspettative inflazionistiche a lungo periodo sono coerenti con l’obiettivo di stabilità dei prezzi e i rischi connessi alla crescita sembrano essere “ampiamente bilanciati”.
Infine, la domanda mondiale, e come essa quella dell’area euro, probabilmente cominceranno a recuperare in maniera graduale nel corso del 2010.
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Beh, facciamo due conti...
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L'Euribor ai minimi storici inizierà presto a farsi sentire significativamente anche sui mutui variabili già stipulati e indicizzati ai tassi medi trimestrali, quelli che - a dispetto della continua riduzione del costo del denaro – finora hanno fatto fatica ad adeguarsi.

Con la chiusura di marzo (e del primo trimestre 2009) molte banche adeguano i parametri sui quali vengono calcolate le nuove rate (da aprile in poi). Ragionando in termini di tassi, nel primo trimestre l'Euribor 3 mesi (base 360) ha registrato una media del 2,01% contro il 4,21% del trimestre ottobre-dicembre e il 4,98% (picco storico nell'era dell'euro) raggiunto fra giugno e settembre.

In soldoni?

...la rata di aprile di un finanziamento da 100mila euro indicizzato appunto ai tassi registrati nei primi tre mesi del 2009 (+1% di spread, il "ricarico" applicato dalle banche) potrà risultare meno cara in media del 20% rispetto ai pagamenti effettuati lo scorso autunno (vedi tabella).

Ancora più basse sono in teoria le rate dei prestiti legati alla media mensile dell'Euribor, un parametro che però ha già permesso nei mesi precedenti un più rapido adeguamento al ribasso degli importi da versare (e che in generale rende la rata più volatile anche in caso di picchi al rialzo).

Il discorso, naturalmente, può anche essere visto in un'ottica diametralmente opposta: chi stipula in questo momento un mutuo a tasso variabile deve mettere in conto che i tassi non resteranno su questi livelli in eterno e valutare bene la scelta soprattutto sulla base del proprio reddito disponibile.

Sarà interessante calcolare quale sarà l'eventuale rincaro di un finanziamento variabile acceso adesso... nel caso i tassi dovessero tornare sui livelli di ottobre. Se il valore della rata teorica vi spaventa, allora è forse meglio ripiegare sulla sicurezza del tasso fisso.

Ah... Sui nuovi mutui occorre considerare che le banche hanno rivisto sensibilmente al rialzo gli spread, annullando in parte i benefici derivanti dal calo dei tassi di interesse!

Occhio! ;o)


Bye!



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