venerdì 18 gennaio 2008

Social lending: anche in Italia arriva il prestito tra privati


Nel mondo anglosassone lo chiamano social lending ed è una forma di “prestito sociale” tra privati che si sta rapidamente diffondendo anche in Italia, grazie a community online come Zopa e Boober: siti che sfruttano la capillarità del web per mettere in comunicazione degli sconosciuti che vogliono trarre reciproco vantaggio da uno scambio di denaro.

Da una parte, coloro che hanno bisogno di un finanziamento, sperano di ottenere condizioni più vantaggiose rispetto a quelle offerte dagli istituti di credito, e vogliono liberarsi della spiacevole sensazioni di disagio che prova chi si reca in banca per chiedere denaro. Dall’altra, coloro che vogliono “mettere a prestito” una certa somma, per ottenere una remunerazione (superiore a quella offerta dal conto corrente e magari anche ad altre forme di investimento), saltando, al tempo stesso, l’intermediazione di banche e finanziarie.

L’idea è buona, ma, a pensarci bene, è meno rivoluzionaria di quanto si potrebbe pensare: i principi che sono alla base del social lending risalgono ai collegia opificium dell’antica Roma e si sono manifestati tra il XVIII e XIX secolo nella forma delle Società di Mutuo Soccorso... Appare però evidente che, grazie alle potenzialità “democratiche” del web, il social lending ha reso il prestito tra privati una realtà accessibile a chiunque disponga di una connessione ad internet ed un semplice conto corrente.

Da un paio di mesi è sbarcato anche in Italia, come detto, sono già due le piattaforme dove si possono incontrare quelli che cercano e che offrono denaro: Zopa e Boober. La differenza sostanziale tra i due sistemi è legata al modo in cui prestatori e richiedenti si “incontrano”:
- su Zopa, il sistema “incrocia” automaticamente le richieste e le offerte di finanziamento con caratteristiche sovrapponibili;
- su Boober, invece, è il prestatore a decidere quali richieste eventualmente finanziare, a partire da una serie di informazioni (la finalità del progetto che viene finanziato, importo e durata del finanziamento, nickname e indicatore di rischio del richiedente e tasso di interesse che è disposto a sostenere, percentuale della somma richiesta che è già stata “coperta” da altre offerte).

Zopa utilizza un sistema più efficiente. Boober garantisce un’ interazione più diretta tra prestatori e richiedenti, inclusa la possibilità di comunicare e “negoziare” le condizioni del prestito all’interno di forum collegati a ciascuna richiesta di finanziamento.

Sulla sfondo un principio comune: i tassi dei finanziamenti sono determinati esclusivamente dall’incontro tra domanda e offerta, senza intermediazione.

Secondo i dati dell’Ufficio Italiano Cambi, il tasso medio per i prestiti personali di importo inferiore ai 5.000 euro erogati da banche e finanziarie nel periodo gennaio-settembre 2007 è stato rispettivamente del 10,25 e del 16,89%. Su Zopa.it il tasso effettivo (taeg) per un finanziamento di 3000 euro a 12 mesi oscilla tra il 4,9% per i prestiti più “sicuri” (richiedenti A+), all’8,5% se il richiedente ha una “classe di rischio” (rating) pari a C, la più bassa.

Quindi, almeno per una volta, dovrebbero davvero guadagnarci tutti...!

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