Parliamo di busta paga con una piccola premessa: i soldi che prendiamo al mese non sono più la giusta remunerazione del nostro lavoro in azienda, non sono più una ragionevole funzione/rapporto con il fatturato ed il profitto aziendale e sono sempre più un opportunistica offerta di denaro per servizi spesso garantiti da contratti o aziende precarie.
Il lavoro è sempre più costo ed è assimilato ad un macchinario, ad un server o un computer. La forza lavoro non rappresenta più un fattore chiave della qualità di prodotti e servizi offerti dall'azienda ma è un vantaggio/svantaggio competitivo in base al suo costo.
E' talmente forte il divario fra busta paga media e fatturati/profitti delle aziende che non ha senso parlare di produttività quando il discrimine è fra delocalizzare per sfruttare la manodopera a basso costo o precarizzare i rapporti di lavoro garantendo nel migliore dei casi retribuzione su 180 giorni annui con evidenti risparmi a cui si aggiungono le ferie e la malattia non pagate.
La legge finanziaria
Dallo stipendio mensile si trattengono i contributi previdenziali a carico del lavoratore (vedi pagina precedente della guida) per determinare così il reddito imponibile su cui calcolare l’Irpef secondo le seguenti aliquote in vigore dal 1° gennaio 2007:
- per redditi fino a 15.000 euro, il 23 per cento;
- per la parte di reddito superiore a 15.000 euro e fino a 28.000 euro, il 27 per cento;
- per la parte di reddito superiore a 28.000 euro e fino a 55.000 euro, il 38 per cento;
- per la parte di reddito superiore a 55.000 euro e fino a 75.000 euro, il 41 per cento;
- per la parte di reddito superiore a 75.000 euro, il 43 per cento.
Che rapportati a valore mensile:
- per redditi fino a 1.250,00 euro, il 23 per cento;
- per la parte di reddito superiore a 1.250,00 euro;
- per fino a 2.333,33 euro, il 27 per cento;
- per la parte di reddito superiore a 2.333,33 euro e fino a 4.583,33 euro, il 38 per cento;
- per la parte di reddito superiore a 4.583,33 euro e fino a 6.250,00 euro, il 41 per cento;
- per la parte di reddito superiore a 6.250,00 euro, il 43 per cento.
A questo punto si è determinata l’imposta lorda dovuta.
A) Detrazioni per lavoro dipendente
Se alla formazione del reddito complessivo concorrono uno o più redditi di lavoro dipendente con esclusione di quelli di pensione spetta una detrazione dall’imposta lorda, rapportata al periodo di lavoro nell’anno, scaglionata in relazione all’ammontare del reddito:
Reddito complessivo | Detrazione |
fino a 8.000 euro | 1.840 euro |
da | 1.338 + (502 x [(15.000 – reddito complessivo): 7.000]) |
da | 1.338 x [(55.000 – reddito complessivo) : 40.000] |
oltre 55.000 | 0 |
* per i rapporti di lavoro a tempo determinato la detrazione spettante non può essere inferiore a 1.380 euro
La detrazione di 1.840 euro comporta di fatto la non tassazione dei redditi fino a 8.000 euro annui.
Le detrazioni sopra indicate per i redditi superiori a 15.000 euro ma inferiori a 55.000, sono elevate in rapporto al reddito complessivo:
Reddito complessivo | Incremento detrazione |
da | euro 10 |
da | euro 20 |
da | euro 30 |
da | euro 40 |
da | euro 25 |
B) Detrazioni d’imposta per il coniuge e gli altri familiari fiscalmente a carico (ossia che possiedano un reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili e comprensivi della rendita dell’abitazione principale).
Le detrazioni per carichi di famiglia sono rapportate a mese e competono dal mese in cui si sono verificate sino a quello in cui sono cessate le condizioni richieste:
Coniuge
Per il coniuge non legalmente ed effettivamente separato competono, in relazione al reddito complessivo, gli importi che vengono indicati nello schema successivo:
Reddito complessivo | Detrazione | Note |
Fino a 15.000 euro | 800 euro meno [ 110 x (reddito complessivo : 15.000)] | se il rapporto è = 1 detrazione compete per 690 €. |
Da 15.000 euro a 40.000 euro | 690 euro | |
Da 40.001 euro a 80.000 euro | 690 euro x [(80.000 – reddito complessivo) : 40.000] | se il rapporto è = 0 la detrazione non compete |
Le detrazioni sopra indicate sono elevate in rapporto al reddito complessivo:
Reddito complessivo | Incremento detrazione |
da | euro 10 |
da | euro 20 |
da | euro 30 |
da | euro 20 |
da | euro 10 |
Per ciascun figlio a carico, compresi i figli naturali riconosciuti, i figli adottivi e gli affidati o affiliati, sono previste detrazioni teoriche che cambiano in relazione all’età, al numero ed al disagio e sono soggette anch’esse all’applicazione di una formula legata al reddito complessivo del dipendente.
La detrazione per figli è ripartita nella misura del 50% tra i genitori non legalmente ed effettivamente separati ovvero, previo accordo tra gli stessi, spetta al genitore che possiede un reddito complessivo di ammontare più elevato e non può essere liberamente ripartita come avveniva nel passato.
IMPORTO TEORICO DELLE DETRAZIONI PER FIGLI:
- 800 euro; base per ogni figlio
- 100 euro; aumento per ogni figlio di età inferiore ai tre anni
- 220 euro; aumento per ogni figlio portatore di handicap ai sensi dell’art. 3, legge 104/1992
Se andate in crisi in mezzo alla miriade di numeri, termini e dati, non preoccupatevi...
Nel web c'è un interessante servizio interattivo per scoprire se, con l'introduzione della nuova Legge finanziaria, ci saranno dei cambiamenti nella busta paga.
Cliccando qui, infatti, potete scoprire - per ogni casella segnalata in blu, il significato del dato informativo.
A presto!
Nessun commento:
Posta un commento