Nel decreto legge sulle disposizioni urgenti sulle università all'esame del Senato entrano nuove regole stringenti per l'avanzamento di carriera dei docenti universitari e sul finanziamento delle università sulla base di parametri di qualità.
Il decreto-legge 180, varato dal consiglio dei ministri lo scorso 6 novembre è stato licenziato oggi dalla commissione Cultura al Senato ed è all'esame dell'aula.
Per il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini il provvedimento, che impone anche una linea di "tolleranza zero" verso le università con i conti in rosso, è una vera "svolta" nel sistema accademico italiano.
"Per la prima volta le carriere dei docenti non saranno legate a scatti automatici ma - come previsto dagli emendamenti approvati in commissione - al merito e alla ricerca effettivamente svolta", ha detto il ministro in una nota.
Per il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini il provvedimento, che impone anche una linea di "tolleranza zero" verso le università con i conti in rosso, è una vera "svolta" nel sistema accademico italiano.
"Per la prima volta le carriere dei docenti non saranno legate a scatti automatici ma - come previsto dagli emendamenti approvati in commissione - al merito e alla ricerca effettivamente svolta", ha detto il ministro in una nota.
Le politiche sull'istruzione portate avanti dal governo hanno provocato forti proteste da studenti e docenti di scuole e università, che sono scesi in strada per diversi giorni con cortei e sit-in.
Tra le novità negli emendamenti approvati oggi in commissione, vi è anche quella che se i docenti non procederanno nell'attività di ricerca saranno esclusi dagli scatti biennali, dalle ripartizioni dei fondi Prin per la ricerca, dalle commissioni per il reclutamento delle strutture accademiche.
I docenti avranno l'obbligo di pubblicare l'elenco delle loro attività di ricerca scientifica in una apposita "anagrafe dei professori", mentre i rettori, in sede di approvazione di bilancio, dovranno pubblicare i risultati dell'attività di ricerca, della formazione e del trasferimento tecnologico all'università.
I fondi saranno destinati agli atenei in base ai meriti ed alla qualità della ricerca e della didattica.
Sembrano belle notizie ma... ricordiamoci che siamo in Italia! Fatta la legge...
Incrociamo le dita!
Bye!
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Fonte: Reuters
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